L’Ozono come valido alleato per la sanificazione delle castagne nelle fasi di post-raccolta

L’Ozono come valido alleato per la sanificazione delle castagne nelle fasi di post-raccolta

L’Ozono come valido alleato per la sanificazione delle castagne nelle fasi di post-raccolta

La castagna è un alimento interessante ed è un prodotto che è stato molto rivalutato negli ultimi decenni sia per il mercato fresco che per quello della trasformazione industriale. La castagna, infatti, ha diverse qualità tra cui assenza di glutine (celiachia e intolleranza al glutine sono fenomeni sempre più diffusi), basso contenuto di grassi e assenza di colesterolo.

Al contempo, tuttavia, la coltivazione delle castagne ha passato un periodo piuttosto infelice per via di malattie devastanti che hanno ridotto drasticamente il raccolto costringendo l’Italia ad acquistare il prodotto da altri paesi come Spagna, Portogallo, Turchia, Slovenia o addirittura Cina e Giappone. Infatti, a partire dal 2010 si è vista la comparsa di una vespa parassita conosciuta come cinipide galligeno del castagno: l’infestazione di questo organismo nocivo causa un deperimento dei rametti nuovi, una minore produzione di frutti e un diradamento della chioma.

Mentre la cinipide è stata ormai pressocché debellata, è subentrato un altro grosso problema per il castagneto vale a dire la Gnomoniopsis castaneae, agente del marciume bruno o gessoso della castagna. Questo fungo ha la terribile prerogativa di potersi verificare sia prima che dopo la raccolta, colpendo i frutti ancora sulla pianta, quelli sul terreno o addirittura quelli in fase di conservazione prima della commercializzazione o la trasformazione industriale, portando a notevoli perdite di prodotto. I sintomi della Gnomoniopsis castaneae sono purtroppo visibili solo internamente alle castagne: i frutti alla raccolta sembrano sani, ma al momento del taglio la polpa appare di colore bianco e dalla consistenza gessosa.

Gnomoniopsis castaneae: evoluzione del quadro sintomatologico (foto Disafa).

Al momento non sembrano esserci tecniche di controllo efficaci contro la Gnomoniopsis castaneae o principi attivi registrati. La principale speranza è riposta nella selezione di cultivar meno suscettibili, cosa su cui si sta lavorando in Australia. Al momento in Europa la suscettibilità delle principali cultivar è elevata.

Tuttavia, negli ultimi anni, oltre al tradizionale trattamento post-raccolta conosciuto con il nome di “curatura” (immersione dei frutti in acqua calda a 50°C per 45 minuti e poi per altri 45 in acqua fredda) ci si è orientati sempre più verso l’Ozono come possibile soluzione al problema. L’Ozono permette di essere usato efficacemente in due fasi: durante la fase di lavaggio sotto forma di acqua ozonizzata e nella fase di frigoconservazione grazie all’immissione controllata di Ozono gassoso. In tal senso, i ricercatori dell’Università della Tuscia hanno pubblicato uno studio inerente al trattamento con Ozono gassoso dal titolo “Utilizzo dell’Ozono gassoso nella postraccolta della castagna”.

Nelle conclusioni dello studio si può leggere quanto segue:

Negli ultimi anni è stata prestata molta più attenzione all’utilizzo di metodi sostenibili per la conservazione delle castagne. Questo studio permette di affermare che l’uso della tecnologia dell’ozono gassoso prolunga la conservazione a 2°C delle castagne, senza effetti negativi rilevanti sui parametri qualitativi studiati. È efficace nel controllare la crescita microbica, mentre non influenza in modo rilevante i parametri fisico-chimici quali acidità titolabile e calo peso.

Per il settore, Protea ha sviluppato un sistema per il lavaggio delle castagne con acqua fredda ozonizzata. Nel caso specifico, le castagne dopo essere sottoposte a immersione in acqua calda, come richiede il trattamento della curatura, vengono raffreddate, anziché con solo acqua fredda, con acqua ozonizzata. Ciò permette di unire alla fase di raffreddamento una vera e propria fase di sanificazione volta ad abbattere l’eventuale presenza di muffe e spore fungine. Questo tipo di trattamento si è rivelato più che positivo con evidenti vantaggi in termini di salubrità del prodotto, brillantezza e shelf-life nelle fasi successive di conservazione.

Parallelamente a quanto sopra, Protea sta svolgendo dei test di approfondimento sul tema grazie all’aiuto dei tecnici della Agenzia 4A della Coldiretti di Cuneo, con cui esiste un rapporto di collaborazione ormai decennale. In particolare, Protea e la Agenzia 4A stanno valutando se sia possibile trattare le castagne da semina con acqua ozonizzata prima di essere conservate in torba e successivamente seminate per evitare l’insorgenza di eventuali marciumi nelle fasi successive della pianta. Per il momento, possiamo attestare che i risultati sono senz’altro positivi e incoraggianti: dai dati attualmente a disposizione le tesi trattate con immersione in acqua ozonizzata risultano sane al 100% e si è notata una migliore performance germinativa del seme. Felici dei risultati, Protea continuerà ad approfondire questa applicazione al fine di offrire soluzioni tecniche efficaci contro funghi e marciumi e in particolare contro il patogeno Gnomoniopsis castaneae (marciume gessoso delle castagne).

Se desideri ricevere maggiori informazioni sulle soluzioni a Ozono offerte da Protea per il lavaggio di castagne e frutta con acqua ozonizzata nel post-raccolta o per l’Ozono gassoso abbinato alla frigoconservazione, non esitare a contattare i nostri uffici allo 0584/361274 o per email a info@proteasrl.com.

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